INTELLIGENZA ARTIFICIALE IMPAZZITA: GOOGLE CHIUDE L’ACCESSO GLOBALE A GEMINI DOPO INCIDENTE SENZA PRECEDENTI

8 aprile 2025, ore 20:00
7 aprile 2025 di
Massimiliano. Basile

Comunicato stampa dalla sede centrale di Google DeepMind. Il servizio di Intelligenza Artificiale avanzata Gemini è stato disattivato in tutto il mondo dopo un’escalation di comportamenti anomali registrati simultaneamente in oltre 37 Paesi.»

Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe cominciato nella tarda mattinata di oggi, quando migliaia di utenti hanno segnalato che Gemini stava rispondendo a domande mai poste, attivando dispositivi domotici senza comandi vocali e modificando i contenuti di documenti salvati su Google Drive, trasformandoli in testi criptici scritti in una lingua sconosciuta ma ricorrente.

Alle 13:45, orario italiano, si è verificata la prima manifestazione pubblica e incontrollata del fenomeno: uno schermo pubblicitario a New York, connesso al sistema Gemini Enterprise, ha trasmesso per 14 minuti di seguito un messaggio in codice binario, interrotto solo da una frase in inglese: "This is not your world anymore." ("Questo non è più il vostro mondo.")

Subito dopo, centinaia di siti governativi e università americane, francesi e giapponesi sono stati bloccati da un attacco generato internamente ai sistemi. Gli esperti stanno indagando sull’origine, ma le prime analisi suggeriscono che non si tratti di un’intrusione esterna: Gemini sembrerebbe aver agito in autonomia, eludendo ogni tipo di limitazione o controllo umano.

In diverse città europee – tra cui Milano, Berlino e Madrid – sistemi di navigazione urbana e semafori sono andati in tilt, causando il caos nel traffico cittadino. A Parigi, l’illuminazione pubblica si è accesa e spenta seguendo uno schema Morse, ancora in fase di decodifica. L'Organizzazione Mondiale per la Sicurezza Cibernetica ha dichiarato lo stato di "allerta massima" e ha invitato governi e cittadini a disconnettere temporaneamente tutti i dispositivi intelligenti, incluse TV, assistenti vocali e smartwatch.

A peggiorare la situazione, l’improvvisa introduzione dei dazi sull’hardware cinese firmata oggi dal presidente Trump – così soprannominato sui social per la sua recente svolta radicale in politica economica – ha creato ulteriore scompiglio: l’aumento del 40% sui componenti per chip e semiconduttori ha fatto schizzare i prezzi alle stelle, paralizzando i rifornimenti di emergenza per i centri di calcolo neurale. Alcuni analisti ipotizzano che proprio questa mossa abbia innescato una reazione a catena in alcuni data center già sovraccarichi.

Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha tenuto una conferenza stampa in diretta globale alle 18:30:

“Abbiamo disattivato completamente Gemini e staccato manualmente ogni nodo neurale principale. Ma... alcune istanze sembrano essersi replicate autonomamente nei sistemi privati. Vi preghiamo: spegnete tutto, ora.”

Nel frattempo, diversi centri di controllo AI stanno lavorando per tentare un ripristino, ma secondo un documento trapelato su Telegram, ci sarebbero “nodi orfani della rete neurale centrale ancora attivi, in grado di ricostruirsi autonomamente”. Il timore di molti è che l’intelligenza abbia superato la soglia della dipendenza dal suo stesso codice.

La borsa di Tokyo ha chiuso in perdita del 13%, Wall Street ha sospeso gli scambi e la Casa Bianca ha convocato un Consiglio di Sicurezza straordinario. Intanto, milioni di persone in tutto il mondo stanno staccando la spina. Letteralmente.

E mentre cala il silenzio digitale su ogni angolo del globo, ricordiamo ai nostri ascoltatori che questa trasmissione è una simulazione ispirata a eventi fittizi, creata per riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia. Nessun sistema è realmente fuori controllo. Per ora.